Champions League: tre verdetti e una sentenza rimandata
Benfica-Inter 0-2 (ritorno mercoledì 19 aprile)
La grande sorpresa delle gare d'andata dei quarti di finale di Champions League è arrivata a Lisbona, dove l'Inter ha superato il Benfica. E non si tratta soltanto del risultato finale (0-2), ma anche e soprattutto delle sensazioni trasmesse dalle due squadre che hanno ribaltato tutto quello che si era scritto e immaginato fino al fischio d'inizio dell'incontro.
Come d'incanto, la squadra di Roger Schmidt ha perso tutte le proprie sicurezze. La sconfitta nel Clássico portoghese contro il Porto, di pochi giorni prima, sembrava un fisiologico incidente di percorso nell'impressionante traiettoria dei lusitani, la squadra rivelazione della massima competizione continentale.
Perché era questo il Benfica prima di incrociare il cammino dell'Inter versione europea di Simone Inzaghi che è davvero tutto il contrario della squadraccia che, in campionato, rischia di finire fuori dalle prime quattro. Sull'asse Bastoni-Barelli, i nerazzurri hanno messo una seria, serissima ipoteca sul passaggio del turno.
Manchester City-Bayern Monaco 3-0 (ritorno mercoledì 19 aprile)
A proposito di ipoteche, quella del Manchester City l'ha firmata Dayot Upamecano. Contrariamente a quanto successo al Da Luz, infatti, la differenza tra i cityzen e il Bayern Monaco non è stata così evidente come il risultato potrebbe lasciar immaginare.
A dare una mano alla squadra di Pep Guardiola ci ha, così, pensato il difensore centrale francese che, proprio sul più bello, ossia quando i bavaresi stavano effettuando il loro massimo sforzo meritando la rete del pareggio, ha commesso un errore che non lo lascerà dormire, quantomeno fino alla gara di ritorno.
Il resto l'ha fatto Erling Haaland che, dopo il golazo di Rodri, ha prima imbeccato Bernardo Silva e ha poi messo la propria firma sul definitivo 3-0. Una zavorra troppo pesante per una squadra che prima di ricevere la visita del City dovrà risolvere la faida interna tra Sadio Mané e Leroy Sané.
Real Madrid-Chelsea 2-0 (ritorno martedì 18 aprile)
Il terzo verdetto (quasi) definitivo lo ha dettato il giudice emiliano, titolare del tribunale calcistico numero uno di Madrid: Carlo Ancelotti. Di fronte c'era il Chelsea di Frank Lampard, uno dei tanti allievi illustri che ha collezionato nelle sue quasi 1.300 partite in panchina.
Carletto, però, non ha avuto pietà della sua ex squadra. Trascinato dalle parate di Thibaut Courtois, dall'irresistibile energia di Vinicius (probabilmente il calciatore più determinante in questo momento in Europa) e dai gol di Karim Benzema, il Real Madrid si presenterà a Stamford Bridge con due gol di vantaggio (2-0).
E, per dirla tutta, il risultato sta pure stretto ai blancos che, dopo l'espulsione di Ben Chilwell, oltre alla rete di Marco Asensio, avrebbe potuto e dovuto aumentare il proprio bottino in vista della gara di ritorno di martedì prosimo a Londra.
Milan-Napoli 1-0 (ritorno martedì 18 aprile)
Il tribunale di San Siro ha, invece, rimandato la sentenza, sebbene il Milan si sia assicurata un piccolo grande vantaggio. Il Napoli ha chiesto e ottenuto, pur rimanendo in inferiorità numerica nell'ultimo quarto d'ora, di posticipare di una settimana il verdetto.
E così, tra sei giorni, il Maradona sarà teatro della gara di ritorno, almeno sulla carta, più imprevedibile ed emozionante dell'intero programma. I rossoneri, infatti, pur dimostrando di aver preso le misure a una squadra che in campionato gli ha rifilato sinora 22 punti, non hanno chiuso i conti (1-0).
Anzi, se prendiamo come punto di partenza il poker incassato dagli azzurri nell'incontro di campionato dello scorso 2 aprile, la sensazione è che il Napoli sia in rimonta, senza dimenticare che al ritorno Luciano Spalletti potrà contare "al 100%" sulla presenza in campo di Victor Osimhen. Resta solo da capire cosa decideranno di fare i tifosi. Ma questa è un'altra storia.