Champions League, Milan-Napoli: senza Osimhen, ecco le idee di Spalletti per l'attacco
Ci sono quelle serate uniche, in palcoscenici monumentali e con le migliori luci e presenze che meritano da sole di essere vissute come non mai. E, ovviamente, con i vestiti più belli e tirati a lucido. Eppure, per vari scherzi del destino il Napoli che domani sera scenderà sul luccicante prato verde di San Siro, addobbato a festa per i quarti di finale di Champions League, i primi della storia per i partenopei, non potrà sfoggiare il miglior outfit.
A mancare, infatti, sarà uno dei gemelli più luccicanti del completo degli azzurri, quel Victor Osimhen che oggi non ha svolto la seduta di allenamento con la squadra e dunque difficilmente prenderà posto sull'aereo che stasera porterà la squadra a Milano. E anche se dovesse farlo, al massimo si accomoderebbe in panchina. Non vuole rischiare nulla il tecnico Luciano Spalletti, consapevole che c'è ancora un bel pezzo di strada da fare ed è meglio essere trainati dai muscoli a pieno regime del nigeriano più avanti che rischiare la condizione atletica del capocannoniere del campionato in una partita che comunque potrà avere una possibilità di appello nel ritorno al Maradona martedì prossimo.
È vero, di fronte c'è quel Milan che a Napoli ha sbattuto quattro sberle in pieno viso agli azzurri, beneficiandosi anche dell'assenza del nigeriano, ma le nove partite che restano in campionato sono troppe per mettere a repentaglio lo stato fisico dell'attaccante più decisivo della Serie A. In vista di questa situazione, l'allenatore toscano dovrà sperimentare nella grande messinscena della Scala del calcio. E non poco.
Raspa o Kvara in punta?
Più che sperimentare, Spalletti dovrà improvvisare, dato che Giovanni Simeone si è fermato per un problema muscolare dopo soli 15' a Lecce e Giacomo Raspadori si è aggiunto solo all'ultima parte dell'allenamento di stamani. Sebbene né l'argentino né l'emiliano posseggano le caratteristiche dominanti di Osimhen, entrambi erano riusciti a far dimenticarne l'esplosività e l'esuberanza tra settembre e ottobre, periodo nel quale il Napoli aveva collezionato sette trionfi su sette, grazie soprattutto all'efficacia del suo gioco associativo.
L'ex Sassuolo, che in questo momento è l'unica vera alternativa come terminale offensivo da parte di Spalletti, viene da un lungo periodo di stop, interrotto solo da poco, e dal quale non si è ancora ripreso del tutto. Nel caso in cui l'infortunio alla coscia che lo ha bloccato per un mese e mezzo sia stato messo definitivamente da parte, sarà lui a partire da titolare in punta, con Khvicha Kvaratskhelia a sinistra e uno tra Politano e Lozano dall'altro lato. La soluzione d'emergenza, invece, sarebbe quella di puntare sul georgiano come punta di movimento e schierare Elmas al suo posto come estremo sull'out mancino.
Di certo c'è che senza Osimhen sarà un altro Napoli, come si è visto in campionato. Domani, però, si tratta della Champions, la competizione per eccellenza. E le motivazioni di ben figurare saranno ben altre.