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Champions League, la sfida nella sfida di Modric e De Bruyne, cervelli dai cuori diversi

Antonio Moschella
Champions League, la sfida nella sfida di Modric e De Bruyne, due cervelli diversi
Champions League, la sfida nella sfida di Modric e De Bruyne, due cervelli diversiAFP
Il croato e il belga, entrambi capitani in pectore, sono le pietre filosofali del gioco delle due rivali di stasera. E, di conseguenza, gli indicatori del benessere del gioco di Blancos e Citizens

Tra Luka Modric e Kevin De Bruyne spaziano sei anni di differenza e un percorso culturale di crescita senza alcun punto in comune. Perché uno è venuto fuori sul ridente litorale mediterraneo di Zara, dove si può scorgere uno dei tramonti a mare più splendidi e accecanti del pianeta, e l'altro intorno ai canali di Drongen. I condottieri di Real Madrid e Manchester City, che si daranno la mano prima del fischio d'inizio dell'incontro più atteso della settimana, sono però intrecciati dalla centralità del loro lavoro: è infatti il connubio tra il loro cervello e il loro piede destro che si tracciano le principali trame di gioco da ambo i lati. Abile a spaziare in ogni zolla del campo, che ricoprono con una sapienza innata, sono entrambi incaricati di usare  la fionda per lanciare i compagni e di premere il grilletto per puntare personalmente al bersaglio grosso.

La feroce resilienza slava

Non si vince l'unico Pallone d'oro nel mezzo del dominio di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo per niente. E sebbene non siano i premi individuali, nei quali non è il campo a essere giudice bensì un gruppo di esperti, la vittoria del premio di miglior calciatore del 2018 da parte di Modric è l'attestato della resilienza totale del croato. Imporsi a 33 anni è stato una logica conseguenza di un Mondiale 2018 dove non solo il talento ma anche lo spirito di sacrificio del centrocampista dei Blancos, un metronomo la cui intelligenza gli permette di disimpegnarsi in ogni zona nevralgica del campo, trovando spesso le migliori soluzioni per la squadra.

Al servizio del gruppo e autentico direttore d'orchestra, con l'età Modric è diventato un centrocampista completo che ha saputo abbinare alla perfezione abnegazione nello sforzo a un'ottima tecnica di base. La sua partita di ritorno negli ottavi di Champions League 2021-22 contro il Paris Saint Germain ha certificato la sua assoluta e geniale funzionalità quando, all'ora di gioco, recuperava a metà campo un pallone su Messi per poi imbastire l'azione del gol del 2-1, ossia quello della rimonta. Colpi d'esterno al millimetro e una freschezza fisica da 20enne sono il binomio che meglio contraddistingue il soldato croato dal grande ingegno. Un generale con la tempra da guerriero la cui resilienza ha vissuto l'ultimo episodio nel recupero lampo dopo un problema muscolare che lo ha tenuto in dubbio fino a ieri. Ma un soldato non si tira mai indietro prima delle grandi battaglie. 

Il timido genio belga

Kevin De Bruyne
Kevin De BruyneAFP

Dal cuore fragile, come dimostrato dai suoi primi anni in squadre di grande livello, ma dalla panoramica di gioco spaziosissima, De Bruyne è diventato anch'egli capitano con il passare del tempo. Più fisico di Modric per una questione strutturale, non ha dovuto compensare con tanto allenamento la mancanza di una solida stazza, che lo ha aiutato a farsi strada prima nel campionato tedesco con il Wolfsburg e poi con lo stesso City, il belga è stato benedetto dall'incontro con Pep Guardiola, che in lui ha intravisto le stesse potenzialità geniali di un Iniesta o di un Xavi.

E in effetti, la mezzala di Drongen riassume un po' le caratteristiche dei due storici centrocampisti che hanno reso grandissimo il Barcellona specialmente dopo l'arrivo del tecnico di Santpedor. L'abilità nel creare superiorità numerica unita a un'eccellente visione di gioco sono state sublimate da un'arte nel calciare il pallone innata nel piede destro di De Bruyne, il cui colorito bianco si arrossisce man mano che aumenta l'intensità di una partita.

Più giovane e scattante ma meno imperturbabile dello slavo, il belga sfiderà uno dei pochi che si può davvero comparare a lui in quanto a creatività al servizio del collettivo. Modric fin qui è stato autore di due reti e un assist nell'edizione attuale della Champions, mentre De Bruyne è andato a segno una sola volta ma ha mandato in porta i suoi compagni in cinque occasioni. E quella di stasera è la prima grande sfida nella sfida tra due cervelli unici su cuori diversi. E non sarà solo un'occasione di rivincita rispetto all'anno scorso per il belga, che sogna di sorpassare mentalmente quello che per lui è un esempio unico.