Champions League, impresa Juve: batte il Lipsia 3-2 in dieci uomini con gol finale di Conceicao
Alla Red Bull Arena per l'impegno di Champions League contro il Lipsia, Thiago Motta si affida al turnover con qualche sorpresa: al centro della difesa non c'è infatti Gatti, al suo posto Kalulu, con Savona che si prende la fascia destra. A centrocampo dà invece fiducia alla vecchia guardia, con Fagioli e McKennie.
Il tecnico tedesco prova a scalfire la Juventus, zero gol subiti in sei partite di campionato, con il temibile attacco che vede Sesko punta centrale e di diamante in una linea offensiva composta anche da Xavi Simons e Openda.
L'inizio di partita è uno shock per la Juventus, con Bremer e Nico Gonzalez costretti a uscire nei primi dieci minuti per infortunio. Brutto quello del brasiliano, a cui si gira il ginocchio in un contrasto con Openda. Il centrale esce comunque sulle sue gambe, senza il bisogno della barella. Al suo posto entra Gatti. Poco dopo, altra tegola: Nico Gonzalez si tocca la coscia: problema muscolare. Il suo posto viene preso da Conceicao.
Nonostante le due uscite, è la Juventus a tenere il pallino del gioco in una partita dai ritmi abbastanza lenti, però dopo un tiro di Fagioli deviato da Vlahovic, sulla ripartenza arriva palla a Sesko, che stoppa di destro e di controbalzo col sinistro spedisce sotto la traversa. Pesa la mancata copertura di Cambiaso nell'occasione, anche se il centravanti è autore di un gran gol. È il 30' e il Lipsia è in vantaggio.
Sette minuti dopo la Juve reclama un calcio di rigore per un contrasto con piede a martello su Vlahovic in occasione di un tiro, l'arbitro lascia proseguire ma i dubbi restano. La Juventus si riversa in attacco, ma il Lipsia regge, chiude gli spazi e cerca invano di ripartire. Il primo tempo finisce così con i tedeschi in vantaggio, un risultato che sta un po' stretto alla Juventus per quanto fatto vedere dalle due squadre.
La ripresa si apre subito con una bella azione Fagioli-McKennie-Koopmeiners con l'olandese che prende il palo. Pochi minuti dopo però, al 49', la Juventus pareggia i conti con un cross di Cambiaso girato in rete magnificamente da Vlahovic. I bianconeri cercano di restare in attacco ma tremano su un contropiede di Openda che si fa 40 metri palla al piede e poi, dopo un primo tiro ribattuto, prende il palo. Poco dopo ci prova ancora Sesko di testa, ma la palla finisce alta.
I bianconeri attaccano ma rischiano contro i veloci attaccanti del Lipsia, che va vicino di nuovo al vantaggio con una discesa di Openda, fermata da Di Gregorio fuori area con il guantone. L'arbitro lascia correre poi richiamato dal Var mostra il cartellino rosso al portiere. La Juventus finisce in 10. Motta inserisce Perin e Douglas Luiz al posto di Yildiz e Savona. Proprio il brasiliano qualche minuto dopo su punizione del Lipsia mette il braccio e l'arbitro richiamato dal Var fischia il rigore che Sesko realizza: doppietta dello sloveno e 2-1 per il Lipsia al 65'.
Sembra fatta per i tedeschi, in vantaggio e undici contro dieci, ma Vlahovic non è d'accordo e al 69' si inventa un gol capolavoro con una bordata da fuori area che rimette la partita in discussione: 2-2. Il serbo risponde allo sloveno con un'altra doppietta.
Un minuto dopo i tedeschi si riversano in attacco e prendono un altro palo con Openda, con un tiro deviato da Kalulu. Il Lipsia in superiorità numerica continua ad attaccare ma la difesa della Juventus tiene e quando Simons nel mucchio riesce a scagliare un tiro verso la porta, è troppo debole per impensierire Perin. Gli uomini di Motta anche in dieci provano a rispondere e, su un'azione alimentata da Kalulu, la palla arriva a Conceicao che sulla destra si beve Henrichs con un dribblig secco e piazza alle spalle di Gulacsi. È l'82' e il piccolo portoghese viene sormontato nei festeggiamenti dai compagni di squadra.
Scende il gelo sulla Red Bull Arena, dove ora si sentono solo i tifosi bianconeri. Il Lipsia, stordito, cerca il pareggio con Sesko ma Perin è attento, mentre sul tiro di André Silva ci mette un piede provvidenziale Cambiaso. Fino all'ultimo respiro: all'ultimo secondo del recupero su colpo di testa di Orban, Perin la schiaccia a terra e la tiene lì: la Juventus in dieci porta a casa una vittoria fondamentale. Non soltanto per il risultato ma anche per come è arrivata. Se Lipsia era un banco di prova, Motta e i suoi l'hanno superato ampiamente.