Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più

Champions League, Haaland si redime nella ripresa e sigilla il passaggio del City

Antonio Moschella
Haaland festeggia il gol
Haaland festeggia il golAFP
L'attaccante norvegese prima calcia alto un rigore, poi si ricorda di essere un bomber imperturbabile e zittisce l'Allianz Arena. Inutile il pareggio su rigore di Kimmich nel finale

Tra ieri e oggi, due centravanti mancini hanno prima fallito un rigore e poi deciso un match. Dopo quanto accaduto ieri al Maradona con Olivier Giroud, oggi è stato il turno di Erling Haaland, che nel primo tempo dello scontro tra Bayern Monaco e Manchester City ha spedito in curva un pallone ma nella ripresa si è incaricato di ricordare a tutti quanto sia implacabile sotto porta. Il vichingo è ormai diventato un Berserker, ossia un guerriero senza pietà che non guarda in faccia a nessuno quando deve trovare il gol. E dopo l'errore dal dischetto, Haaland non ha tremato quando in un contropiede scatenato da un lancio lungo ha prima messo a terra Upamecano, colpevolmente scivolato, e poi perforato Sommer. 

Con un gol in contropiede all'ora di gioco, il possente scandinavo ha chiuso definitivamente un discorso che sembrava ormai lasciato al passato dopo che per tutti i minuti precedenti era stato minimamente discusso da un Bayern che ha cercato di mettere in campo la sua sapienza, ma non è mai riuscito a perforare la difesa mancuniana. Del resto, se c'è qualcosa che Pep Guardiola ha portato al City, è l'abilità nel coprire gli spazi quando ad avere la palla sono gli avversari.

Ed è proprio grazie a questa virtù che i Citizens si sono imposti in un'eliminatoria decisa già da una splendida prestazione all'andata, ma certificata oggi in un match nel quale, ancora una volta, è stata rispettata la legge non scritta secondo la quale a gol sbagliato segue un gol subito. Perché poco prima del gol di Haaland che metteva tutto in discesa per Guardiola, il Bayern sfiorava il gol mettendo a dura prova.

La reazione dei bavaresi è stata tardiva, sebbene i padroni di casa abbiano comunque dato prova di grande abnegazione e di voglia di fare la partita in qualsiasi momento.  E il gol finale su calcio di rigore trasformato da Kimmich quasi senza guardare e puntando dritto per dritto al centro è stata la minima consolazione per una regina del calcio europeo che non ha potuto nulla contro una nuova candidata alla nobilità del continente.

Il City che troverà in semifinale il Real Madrid trova così una prova di maturità, specialmente in difesa. Anche perché in attacco sembra che Haaland da solo basti e avanzi. 35 gol in 27 partite di Champions, questo il bottino del norvegese fino a ora nella competizione più rognosa e bella di tutte. Un bottino eloquente che sottolinea quanto oggi nessun giocatore negli ultimi 15 metri sia più decisivo del norvegese, la cui ascensione a spietato Berserker fa paura a tutti, persino a una vincente storica come il Real.