Calcio, il bivio di Ancelotti, tra il Santiago Bernabeu e nazionale brasiliana
Carlo Ancelotti ha ancora un contratto di un anno con il Real Madrid, circostanza che in questo momento lo mantiene al suo posto nonostante la pesante sconfitta di ieri sera in casa del Manchester City. Una sconfitta sotto ogni punto di vista, data la superiorità assoluta degli inglesi. Una sconfitta che apre dunque a un possibile scenario di cambio secondo alcuni.
Per Fabio Capello, suo illustre predecessore al Milan, la strada da percorrere è quella della nazionale del Brasile, interessata a Carletto da tempo. L'ex allenatore ha infatti detto la sua come analista di Sky Sports:
Sul set di Sky Sport, l'ex leggenda del Milan e predecessore di Ancelotti sulla panchina delle merengue Fabio Capello non ci è andato in quattro per quanto riguarda il futuro del connazionale a Madrid. "Dopo questa sconfitta pesantissima Ancelotti dovrebbe accettare l'offerta del Brasile. In Europa ci sono squadre più forti e se vuole chiudere la carriera con successo come il Mondiale è la sua grande occasione".
L'allenatore del Real, a fine partita, aveva voluto sdrammatizzare ricordando anche che l'anno scorso le cose erano andate diversamente: "Abbiamo perso contro una squadra che meritava la vittoria. Hanno giocato con più qualità di noi nel primo periodo. Sono stati superiori quest'anno come lo siamo stati noi l'anno scorso. Non farei un dramma di questa debacle"
Il diretto interessato, per il momento, spegne il fuoco delle critiche rinviando a data da destinarsi il decidersi. Riguardo al suo futuro, Ancelotti ha infatti affermato: "Nessuno dubita del mio futuro, il presidente è stato chiaro 15 giorni fa". Il riferimento del tecnico emiliano è alle parole di Florentino Perez, che a sua volta aveva dichiarato: "Non voglio nemmeno sentirne parlare. Ha ancora un anno di contratto. Siamo molto contenti di Ancelotti".
Con la Coppa del Re in bacheca e l'obiettivo del secondo posto in Liga ancora da raggiungere, Ancelotti pensa al presente immediato. Per il futuro prossimo c'è ancora tempo, anche se in Brasile non sembrano avere troppa pazienza.