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Coppa d'Africa: Seko Fofana alla conquista della Costa d'Avorio

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Seko Fofana dopo il gol della vittoria contro il Mali
Seko Fofana dopo il gol della vittoria contro il MaliISSOUF SANOGO/AFP
La voglia di vincere del calciatore dell'Al Ettifaq ha permesso alla Costa d'Avorio di compiere i miracoli che l'hanno portata fino alla semifinale di Coppa d'Africa che i padroni di casa disputeranno, stasera ad Abidjan, contro la Repubblica Democratica del Congo e all'attaccante di conquistare finalmente il suo Paese dopo una serie di incomprensioni.

In occasione della precedente Coppa d'Africa (2022), Seko Fofana aveva detto di no alla possibilità di giocare per la Costa d'Avorio, preferendo invece unirsi al suo club di Ligue 1, l'RC Lens. La Costa d'Avorio venne eliminata ai quarti dall'Egitto e, sui social, i tifosi degli Elefanti accusaro il loro centrocampista di sentirsi più francese che ivoriano.

"È tutto finito, è alle spalle. Gli abbiamo perdonato il fatto di aver snobbato un po' la squadra in passato", ha dichiarato all'AFP il giornalista Choilio Diomandé, che segue la nazionale ivoriana per la rivista Abidjan Sports. "Oggi - aggiunge - non potremmo accettare che la Costa d'Avorio giochi senza Seko Fofana".

"È il padrone del centrocampo, il leader, e ha segnato entrambi i gol contro il Mali (2-1 dopo i supplementari nei quarti di finale, ndr) con i suoi colpi di genio", continua il giornalista.

L'ex giocatore del Lens "è entrato nel cuore degli ivoriani, è un calcaitore che combatte, che mette in campo la lotta, la rabbia di vincere", aggiunge Diomandé, influente editorialista calcistico locale. Sono finiti i commenti rabbiosi sui social network che erano rivolti ai "francesi", guidati proprio dal parigino Fofana.

"Ho pregato per quel pallone"

Quando Jean-Louis Gasset, l'allenatore estromesso a metà torneo dopo la sconfitta per 4-0 con la Guinea Equatoriale nella fase a gironi, ha preso in mano la squadra nel 2022, ha negoziato con il giocatore per convincerlo a tornare. Ed è stato un grande successo, nonostante un primo turno non positivo. "Ha partecipato praticamente a tutti i gol segnati dagli Elefanti in Coppa d'Africa", ha dichiarato all'AFP Gadji Celi, capitano della prima squadra ivoriana a vincere una Coppa d'Africa, nel 1992.

Fofana, recentemente trasferitosi dall'Al-Nassr all'Al-Ettifaq in Arabia Saudita, ha segnato il primo gol degli Orange nel torneo contro la Guinea-Bissau (2-0), e sono stati due suoi guizzi a portare al pareggio all'ultimo respiro e alla vittoria ai tempi supplementari contro le Aquile del Mali nei quarti di finale di sabato scorso.

"Il talento parla da solo", ha assicurato lo stesso Fofana. "Simon (Adingra) ha fatto la differenza con il primo gol (scaturito da un suo tiro, ndr) e poi ho sul mi tiro Oumar Diakité ha seguito bene l'azione segnando nell'ultima azione dell'incontro (121esimo minuto)".

Sul gol della vittoria, "poco prima ho pregato di ricevere una palla per poter tirare, perché so che in momenti come questo tendiamo a farci prendere dal panico. Ho preso bene la palla, Oumar era ben piazzato dietro di me e ha segnato.

"È un esempio"

La potenza di Seko Fofana, che ha entusiasmato lo stadio Bollaert in Ligue 1, ha molto a che fare con i risultati ottenuti dalla sua nazionale: "Combatte duramente e mette un'enorme quantità di energia in tutto ciò che fa", ammette Gadji Celi.

"È un grande centrocampista, molto esperto, un modello e uno dei migliori giocatori della squadra", aggiunge l'ex calciatore che è diventato un cantante molto popolare in Costa d'Avorio, dove è conosciuto come 'The King'.

Per quanto riguarda i suoi rapporti intermittenti con la nazionale, solo 17 presenze (6 gol) dalla prima, nel 2017, "ha avuto i suoi motivi, sono stati risolti, la cosa principale è che è qui", chiude il discorso Gadji Celi. I tifosi hanno dimenticato tutto, travolti dagli incredibili minuti finali degli Elefanti contro il Mali nel caldo arancione di sabato sera a Bouaké.

"Abbiamo sentito il calore dei tifosi per tutta la partita", ha sottolineato Seko Fofana. "Sentiamo di essere un Paese unito, anche se abbiamo attraversato momenti difficili, soprattutto dopo la partita con la Guinea Equatoriale, quando abbiamo ricevuto insulti. Eravamo al limite. Ma siamo felici di aver fatto la storia perché tutto il resto è stato dimenticato".