Coppa d'Africa: guida alle rivalità più importanti del torneo, girone per girone
La Coppa d'Africa è stata disputata per la prima volta nel 1957.
Quella di quest'anno sarà la 34esima edizione della prestigiosa competizione continentale.
Per la terza volta nella sua storia, 24 squadre si contenderanno il titolo, divise in sei gruppi da quattro. Oltre alle prime e alle seconde classificate dei gruppi, anche le quattro migliori terze classificate accederanno agli ottavi di finale.
Elefanti contro aquile. Chi sarà più forte?
Gruppo A: Costa d'Avorio (padroni di casa), Nigeria, Guinea Equatoriale, Guinea-Bissau
La partita più attesa di questo gruppo sarà lo scontro tra gli "Elefanti" di casa e le "Aquile verdi" della Nigeria. La Costa d'Avorio è riuscita a vincere il mondiale due volte nella sua storia (1992 e 2015) e quest'anno sarà tra i favoriti. I nigeriani hanno vinto tre volte (1980, 1994 e 2013).
Nell'ultima edizione del 2021 sono usciti sconfitti agli ottavi di finale contro la Tunisia, poi non si sono nemmeno qualificati per il Mondialie in Qatar e sono attualmente senza vittorie da tre partite (hanno perso con la Guinea e pareggiato con Zimbabwe e Lesotho).
I loro tifosi, tuttavia, nutrono grandi speranze, con Victor Osimhen in prima linea.
Il duello "portoghese"
Gruppo B: Egitto, Ghana, Capo Verde, Mozambico
La nazionale egiziana ha trionfato nel torneo per ben sette volte ed è l'unica squadra nella storia ad averlo vinto per due volte di seguito (2006, 2008 e 2010). Il titolo del 2010, però, è l'ultimo mondiale vinto dai Faraoni. Nell'ultima edizione sono stati fermati in finale dal Senegal ai calci di rigore.
Un'interessante connessione può essere trovata tra le nazionali di Capo Verde e Mozambico, anche se questi Paesi si trovano alle estremità opposte del continente. Entrambi i Paesi sono stati colonie portoghesi in passato e il portoghese è la lingua principale e ufficiale in entrambi. Capo Verde partirà come favorita nel match.
Il derby dei Leoni
Gruppo C: Senegal (campioni in carica), Camerun, Guinea, Gambia
Nel match tra le favorite del gruppo C, Senegal e Camerun, sarà una battaglia tra leoni.
I primi sono soprannominati "Leoni di Teranga": il termine teranga potrebbe essere tradotto dalla lingua locale dei Wolof (una delle etnie locali) come ospitalità, tipica dei senegalesi.
I camerunensi, invece, sono conosciuti come i "Leoni invincibili". Cinque volte vincitori del torneo (seconda nazione per numero di successi), hanno vinto per l'ultima volta nel 2017.
Anche gli altri duelli del Gruppo C saranno importanti. Il sentimento del derby sarà presente in tutti gli scontri tra Senegal, Gambia e Guinea, dato che tutti e tre i Paesi condividono un confine l'uno con l'altro.
Nel caso del Gambia, il Senegal è l'unico vicino in quanto il suo territorio è un'enclave interna. Questo è un tipico esempio di confini coloniali artificiali definiti senza tener conto delle condizioni etniche locali.
Il territorio è stato definito come una striscia di 10 miglia su entrambe le sponde del fiume Gambia. Per questo motivo - e perché si trova nel cuore del Senegal - il Gambia svolge un ruolo importante per il trasporto delle merci. Il passaggio attraverso il suo territorio è quindi soggetto a pedaggio.
Le relazioni tese tra i due Paesi si rifletteranno probabilmente nel loro primo scontro in AFCON. Sarà anche una rivincita della finale continentale U20 dello scorso anno, vinta dal Senegal.
Partita per il Sahel
Gruppo D: Algeria, Burkina Faso, Mauritania, Angola
L'Algeria, guidata da Riyad Mahrez, è chiaramente la favorita del girone e una delle maggiori pretendenti al titolo.
Burkina Faso e Mauritania, due squadre della regione del Sahel, dovrebbero contendersi il secondo posto. Questo è il nome del territorio ai margini meridionali del Sahara. Una striscia di "Sahel" che attraversa il continente separa il deserto dalla foresta pluviale tropicale.
Politicamente, è attualmente uno dei territori meno stabili al mondo.
In Burkina Faso, dal 2017 è in corso un conflitto tra lo Stato Islamico, Al-Qaeda e le forze armate locali, sostenute dalle truppe francesi.
Flashback sudafricano
Gruppo E: Tunisia, Mali, Sudafrica, Namibia
Il Gruppo E è probabilmente il quartetto più equilibrato, con la squadra tunisina che dovrebbe svolgere il ruolo di favorita. Ironia della sorte, però, è il Paese più piccolo di questo quartetto.
I tunisini hanno a centrocampo un giocatore con una recente esperienza in Champions League - Elias Achouri ha addirittura servito l'assist per ol gol della qualificazione del Copenaghen nella partita decisiva contro il Galatasaray.
Un derby tra Sudafrica e Namibia, che condividono non solo un confine sostanziale ma anche un rapporto storico molto complesso nel sud del continente, potrebbe scuotere la classifica. La Namibia è stata a lungo una parte de facto del Sudafrica. Ha ottenuto l'indipendenza da esso solo dopo la guerra del 1990 (come uno degli ultimi Stati africani).
La battaglia del lago Tanganica
Gruppo F: Marocco, Repubblica Democratica del Congo, Zambia, Tanzania
Nel Gruppo F si incontrano tre nazionali che hanno tutte vinto il torneo almeno una volta.
Dopo aver centrato a sorpresa le semifinali della Coppa del Mondo in Qatar, il Marocco è affamato di successi anche in Africa. Ci è riuscito solo una volta in passato, 20 anni fa.
La squadra della Repubblica Democratica del Congo ha vinto due volte (l'ultima come Zaire nel 1974), mentre i calciatori dello Zambia sono stati campioni una sola volta, nel 2012.
Le tre partecipanti a questo gruppo sono vicine e rivali regionali dell'Africa orientale. La Repubblica Democratica del Congo e la Tanzania non condividono un confine comune: i due Paesi sono separati dal lago Tanganica, uno dei più grandi del mondo.
I vicini nel vero senso della parola sono Zambia e Tanzania, atipici per gli standard africani. La cooperazione tra i due Paesi è di lunga data, soprattutto nel settore del commercio. Il gasdotto Tazama, avviato nel 1968, ne è la prova.
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