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F1, budget cap: Fia sanziona Red Bull ma niente taglio punti 2021

F1, budget cap: Fia sanziona Red Bull ma niente taglio punti 2021
F1, budget cap: Fia sanziona Red Bull ma niente taglio punti 2021AFP
Team patteggia, 7 milioni di sanzione e meno test aerodinamici

Il titolo mondiale 2021 di Max Verstappen è ufficialmente salvo. La Fia ha rivelato i contenuti dell'accordo raggiunto con la Red Bull per lo sforamento del budget cap e le sanzioni previste per il team di Milton Keynes non prevedono nessuna penalizzazione in termini di punti.

Lo scostamento rispetto ai 145 milioni di dollari previsti è stato definito lieve dalla federazione (l'1,6%, poco più di due milioni) al termine dei laboriosi accertamenti effettuati dalla commissione incaricata e anche la mancanza di malafede e l'atteggiamento collaborativo della scuderia hanno contribuito a definire sanzioni 'morbide': una multa di sette milioni di dollari, da pagare entro un mese, e un taglio del 10% delle ore in galleria del vento nel 2023.

"Sono sanzioni enormi, sia la multa sia quella sportiva, che condiziona lo sviluppo della nostra macchina", ha lamentato però il team principal, Christian Horner, in una conferenza stampa a Città del Messico. Si chiude così, dopo tante incertezze e rinvii, una vicenda cominciata alla fine di settembre con le prima voci su un possibile sforamento del budget cap da parte di alcuni team.

Dopo il Gp del Giappone, la Fia ha rivelato che Red Bull e Aston Martin (multata di 450.000 dollari per sole violazioni procedurali) avevano violato i regolamenti finanziari per il 2021, esponendoli al rischio di sanzioni. Entrambi i team, ma soprattutto quello del campione del mondo, hanno reagito con durezza, negando di aver infranto il limite.

Mentre altri team, Mercedes e Ferrari in testa, chiedevano sanzioni esemplari per chi aveva violato le regole, e in sostanza "imbrogliato", Red Bull ha avviato colloqui con la Fia per un possibile accordo e la scorsa settimana ad Austin Horner ha incontrato il presidente della federazione, Mohammed Ben Sulayem per discutere del patteggiamento, raggiunto infine mercoledì scorso.

Nel comunicato diffuso oggi, la Fia ha elogiato la "collaborazione" offerta della Red Bull nella risoluzione del caso e ritiene che il team non avesse intenzione di agire "in modo disonesto o in malafede". Altra attenuante, secondo la Fia, è il fatto che tutto sia avvenuto "nel primo anno" di applicazione del budget cap, definito "un regolamento molto complesso" a cui si sono dovute sottoporre tutte le dieci squadre della Formula 1.

La Red Bull è riuscita a spiegare che gli oltre cinque milioni di dollari di presunto sforamento erano legati a costi relativi a 13 aree, dai contributi previdenziali e quelli per l'utilizzo delle power unit, che erano escluse dalla somma del budget concesso. "Ci hanno sorpreso le voci sulle presunte cifre di sforamento e gli attacchi degli altri team - ha voluto sottolineare Horner, probabilmente più sollevato di quanto abbia mostrato per la conclusione della vicenda -. Alla fine. la violazione è stata inferiore all'1% del Cap".