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Mondiali di basket, come ci arriva l'Italia dopo il 'No' di Paolo Banchero

Antonio Moschella
Mondiali di basket, come ci arriva l'Italia dopo il 'No' di Paolo Banchero
Mondiali di basket, come ci arriva l'Italia dopo il 'No' di Paolo BancheroProfimedia
Il commissario tecnico Gianmarco Pozzecco sarà il leader emotivo, mentre in campo toccherà a Simone Fontecchio, unico azzurro nella NBA, prendere in mano la squadra dal punto di vista tecnico

Un rifiuto gigante e doloroso che potrebbe far scatenare l'orgoglio di una squadra. Il 'No' di Paolo Banchero alla nazionale italiana, ufficializzato mesi fa dopo una serie di tentennamenti durati anni, verrà usato da molla motivazionale da Gianmarco Pozzecco, istrionico tecnico dell'Italia che approccia i Mondiali che stanno per iniziare con la voglia matta di quando era giocatore. 

L'Italia che nelle Filippine si è ritrovata nel primo girone, sulla carta abbordabile, con i padroni di casa, la Repubblica Dominicana e l'Angola, con la quale debutterà venerdì prossimo, cercherà come sempre l'exploit fuori concorso, qualcosa che l'ha caratterizzata in ogni Mondiale di basket, dove i migliori piazzamenti storici sono due quarti posti nelle edizioni del 1970 e del 1978. 

La forza del gruppo

Un'altra caratteristica classica degli azzurri è quella della compattezza del gruppo squadra. La costante assenza di individualità sorprendenti ha permesso paradossalmente a ogni commissario tecnico azzurro di plasmare un'identità di branco, con ogni lupo pronto a combattere per i propri compagni. Lo stesso valeva nel periodo in cui le presenze dei vari Bargnani, Belinelli e Gallinari, gli azzurri più di successo in NBA nell'epoca recente. Dunque, perché cambiare adesso? 

La presenza di Simone Fontecchio, che al suo primo anno di NBA ai Jazz ha avuto poco tempo per mettere comunque in luce la sua tecnica individuale, è comunque di conforto per gli altri uomini del roster, consapevoli che nei momenti più complicati la sua destrezza e la sua velocità possono essere decisive. Il gruppo si poggerà anche sull'esperienza di chi all'Euro 2022 ha ottenuto un buon ottavo posto, con le guardie Pajola, Spissu e i veterani Melli e Datome, al suo ultimo ballo, come perni mentali e tecnici.

Problema centro

Paolo Banchero
Paolo BancheroAFP

Il matrimonio con il numero 5 degli Orlando Magic sarebbe stato proficuo anche per tappare una storica falla della barca italiana, che la rattoppa ogni volta come può. La mancanza di un centro di spessore che possa dominare in zona pitturata è un problema atavico per gli azzurri, e nonostante il nativo di Seattle di origini liguri non sia propriamente un pivot, i suoi 208 cm di altezza avrebbero permesso alla squadra di Pozzecco di godere di maggior potenza sotto canestro, visti anche i suoi 7 rimbalzi di media a partita nella sua annata da rookie in NBA.

L'altezza di Banchero, infatti, è la stessa del giovane centro Mouhamet Diouf, il principale candidato a occupare il ruolo di pivot a meno che non si voglia puntare sull'esperienza e i 206 cm di Nicolò Melli. Per quanto riguarda questo ruolo così cruciale, dunque, l'Italia dovrà fare come sempre. Ossia di necessità virtù. 

Il girone

L'inizio contro l'Angola è di quelli potenzialmente tranquilli, ma che potrebbero rappresentare un'arma a doppio taglio in caso di rilassamento da parte degli azzurri, che dovranno tenere d'occhio il pivot Bruno Fernando, in forza agli Atlanta Hakws, il quale a sua volta potrà approfittare proprio del punto debole dell'Italia in zona pitturata. Poi, toccherà alla Repubblica Dominicana che può contare su elementi come Al Horford; Karl-Anthony Towns, Lester Quiñones e Chris Duarte, tutti attualmente nell'NBA. 

Per ultimo l'impegno contro i padroni di casa delle Filippine, dove la pallacanestro è lo sport nazionale. In attesa di alcune possibile naturalizzazioni di prestigio, gli asiatici avranno dalla loro l'entusiasmo e il caldissimo sostegno di tutto un paese che è solito riempire fino all'orlo i palazzetti dove gioca la sua nazionale.

Il roster degli azzurri

Playmaker/ Guardie:

Marco Spissu, Matteo Spagnolo, Alessandro Pajola, Stefano Tonut, Gabriele Procida

Ali:

Nicolò Melli, Simone Fontecchio, Achille Polonara, Luigi Datome, Giampaolo Ricci

Centri:

Mouhamet Diouf, Luca Severini