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La stagione delle due grandi del basket italiano: Virtus da applausi, Olimpia tra alti e bassi

Massimiliano Macaluso
Cordinier e Shengelia
Cordinier e ShengeliaProfimedia
Le due migliori squadre italiane stanno vivendo dei momenti differenti: Bologna con Banchi in panchina è in uno stato di grazia, mentre Milano è, anche quest'anno, alle prese con qualche problema di troppo.

Il girone di andata di Eurolega si è appena concluso e pure il 2023 di Olimpia Milano e Virtus Bologna, probabilmente non come molti si aspettavano sarebbe andato.

Ad oggi i bolognesi possono vantarsi di essere la seconda forza in assoluto in Eurolega, un risultato per certi versi impensabile e costruito vittoria dopo vittoria: le V Nere hanno ottenuto 12 vittorie su 17 incontri (l'anno scorso furono 14 su 34) e al giro di boa sono davanti al Barcellona, dietro all'inarrivabile Real Madrid. Un filotto costruito soprattutto in casa, dove in seguito al beffardo k.o. contro lo Zalgiris Kaunas all'esordio sono arrivati 8 successi consecutivi.

Di contro, i lombardi sono incappati nell'ennesima stagione europea altalenante, al di sotto delle aspettative iniziali: i ragazzi di Ettore Messina hanno collezionato risultati importanti ma anche tante sconfitte evitabili (alcune di queste sciupando vantaggi clamorosi, come in occasione dei k.o. esterni contro Alba Berlino, Bayern Monaco e Partizan Belgrado) e sono solamente tredicesimi. Per loro fortuna, le distanze ancora ridotte dal decimo posto danno comunque ancora speranza all'Olimpia di rientrare in zona play-off.

Anche in campionato sono i bolognesi a guardare dall'alto verso il basso i milanesi: l'EA7 ha già perso sei partite (l'anno scorso furono sette, ma in tutta la regular season), la Segafredo quattro tra cui proprio lo scontro diretto giocato al Forum lo scorso 10 dicembre, deciso nei secondi finali.

Le conseguenze del mercato estivo

Bologna ha rischiato di soffrire l'improvviso passaggio di guida tecnica da Sergio Scariolo a Luca Banchi, reduce da un ottimo Mondiale sulla panchina della Lettonia. E invece il cambio di allenatore ha giovato ai felsinei, che in brevissimo tempo hanno cambiato marcia trovando una grande chimica di gruppo e soprattutto una mentalità vincente.

Milano, invece, in estate si era resa protagonista di uno dei colpi più prestigiosi d'Europa dopo un inseguimento durato mesi: Nikola Mirotic. Il nazionale spagnolo ha impreziosito un roster già molto profondo andando a puntellare il reparto lunghi ed ha iniziato alla grande in termini statistici, prima dell'infortunio di inizio dicembre che lo ha tenuto fuori nelle ultime undici uscite. 

Messina però non è riuscito a risolvere il rebus del play che già aveva condizionato la squadra nel corso della stagione 2022/2023: in estate è andato via Shabazz Napier, sostituito dal tedesco Maodo Lo, ma dopo poche settimane Kevin Pangos è stato messo fuori squadra per ragioni tecniche e così l'Olimpia ha dovuto affrontare molte sfide europee con un grosso deficit nel ruolo più delicato (colmato da Diego Flaccadori, non sempre all'altezza). Ma adesso Napier è tornato e dunque - con la speranza che possa avere lo stesso impatto del suo arrivo lo scorso anno - per Milano potrebbe iniziare una nuova stagione.

Shields stava giocando una grande stagione ma si è infortunato
Shields stava giocando una grande stagione ma si è infortunatoProfimedia

Pregi e difetti

La Virtus di Banchi, che a parte la partenza di Milos Teodosic può contare su un roster molto simile rispetto a quella della scorsa stagione, ha sfruttato al meglio il rendimento dei senatori: i 37enni Marco Belinelli e Bryant Dunston, il 36enne Daniel Hackett e il 32enne Tornike Shengelia.

Alle loro grandi prestazioni, tutte abbastanza costanti, si sono poi aggiunti gli acuti di due 'gregari' come Isaia Cordinier e Effe Lundberg, ormai divenuti delle certezze.

Per quanto riguarda le potenzialità di Bologna, la penultima partita europea persa contro il Valencia può essere un indicatore importante dei limiti di questo gruppo che, visti i tanti impegni ravvicinati e una limitata profondità (soprattutto adesso che sono sopraggiunti gli infortuni di Devontae Cacok e Ognjen Dobric), potrebbe non resistere a lungo dal punto di vista fisico.

Su Milano, invece, in chiave futura sarà difficile fare peggio di questo inizio di stagione in cui oltre alle sconfitte esterne sono arrivate pesanti battute di arresto in casa, alcune di queste contro avversarie sulla carta inferiori. Nel momento più negativo di questi mesi anche l'operato di Ettore Messina è stato messo più volte in discussione, ma la dirigenza ha voluto confermargli la fiducia rinnovandogli il contratto.

Tra i vari difetti dell'Olimpia (la tenuta mentale in situazione di ampio vantaggio, la gestione dei possessi pesanti nel quarto finale, la difficoltà di trovare un assetto efficiente e duraturo) la speranza è in primis quella di far convivere tutti i giocatori a disposizione dell'allenatore catanese, e di acquisire quell'armonia che troppo spesso è mancata nei momenti clou e che, con i rientri a pieno regime di Mirotic, Shields, Lo, Baron e Napier, non sarà facile da raggiungere.