Bale alla vigilia di Galles-Iran: "I ragazzi dell'Iran non cantano inno? Non è facile"
Archiviato il capitolo USA, il capitano del Galles Gareth Bale (33) è intervenuto in conferenza stampa in vista della sfida contro l'Iran, in programma venerdì.
Tra i tanti temi toccati, anche quello del rifiuto dei rivali di cantare l'inno nazionale, per supportare le proteste anti-regime del proprio paese. "Certo che i ragazzi dell'Iran si trovano in una situazione non facile. Ma il calcio dà visibilità e immagino che quindi abbiamo una buona base per far sentire le loro voci. Io non ne so molto, non sono un politico e sono qui per giocare al calcio, ma immagino che gli iraniani si stiano comportando così per migliorare le condizioni di vita del proprio paese" ha detto l'ex Real Madrid.
A Bale, uno dei sette capitani che avrebbero voluto mettere al braccio la fascia "One Love" in supporto della comunità Lgbtqia+, è stato chiesto anche di commentare il fatto che la Fifa abbia fatto sapere che il gesto di solidarietà sarebbe costato ai calciatori in questione l'ammonizione. Come reazione ai dettami della Fifa, sul campo di allenamento del Galles sono comparse delle bandierine arcobaleno con al centro lo stemma gallese con il dragone. "Certo non siamo rimasti contenti (della decisione della Fifa, ndr) - ha spiegato Bale -, comunque tutta la squadra supporta questa iniziativa. Ma il nostro focus rimane il calcio e siamo qui per questo. Però per qualsiasi iniziativa fuori dal campo, noi siamo disponibili".