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OPINIONE: è bello sognare Newey, ma siamo sicuri che sceglierà la Ferrari?

Marco Romandini
Adrian Newey
Adrian NeweyDavid Davies / PA Images / Profimedia
Nella scelta del progettista inglese che dovrebbe lasciare la Red Bull peseranno tanti elementi, e non tutti sono a favore di un connubio con la Rossa.

Dopo l'indiscrezione che Adrian Newey avrebbe deciso di lasciare la Red Bull a fine anno, a quanto pare per il clima che si è creato all'interno della scuderia dopo la vicenda Horner, i tifosi Ferrari hanno iniziato a sognare l'approdo del progettista inglese a Maranello. Un doppio colpo Hamilton-Newey che ricorda per certi versi quello di metà anni '90 con Schumacher-Byrne, l'asse vincente che - sotto la guida di Jean Todt come team principal - ha permesso alla Ferrari di mietere successi. Se Newey è il Rory Byrne dell'epoca per la considerazione all'interno del circus, forse l'Hamilton attuale non è paragonabile a Schumacher (lo sarebbe di più Verstappen) ma per la sua storia resta il pilota più prestigioso. 

I fattori pro Ferrari 

Il pilota inglese più vincente con il progettista che ha fatto grande Williams, McLaren e Red Bull: un binomio che fa sognare i ferraristi, ma che piacerebbe molto anche agli stessi protagonisti che amerebbero lavorare insieme. E quindi, quale occasione migliore? A Newey manca inoltre un'esperienza al Cavallino (un po' come mancava a Hamilton) per coronare la carriera, e la sfida per riportarla ai fasti potrebbe attrarlo. Da non sottovalutare ovviamente anche i ponti d'oro che la Ferrari gli farebbe (ma glieli aveva stesi già ai tempi della Williams, prima che il progettista decidesse di rinnovare). Insomma, gli elementi che potrebbero far ipotizzare un connubio ci sarebbero, ma forse la stiamo facendo troppo facile. Newey arriverebbe nel 2026, visto che per 12 mesi non potrebbe firmare per un diretto concorrente, quando cioè scatterà il cambio dei regolamenti. Un timing all'apparenza perfetto.

I fattori pro Aston Martin

Se ci sono motivi per sognare Newey alla Rossa, ce ne sono però altri per immaginare il progettista all'Aston Martin, che è stata tra l'altro anche la prima a contattarlo offrendogli circa cento milioni di dollari. Innanzitutto, la scelta di Alonso - pilota molto stimato da Newey, che lo vedrebbe bene anche a fianco di Verstappen - di restare dopo aver avuto garanzie di competitività futura da Lawrence Stroll. Quali garanzie? Potrebbe essere Newey? Inoltre, il fatto che l'Aston Martin nel 2026 sarà equipaggiata dalle power unit Honda, cioè lo stesso materiale con cui ha lavorato/lavora Newey alla Red Bull, un legame tecnico solido che potrebbe avere il suo peso nella decisione. Per finire, l'aspetto ambientale/familiare, visto che accettando la corte di Maranello il progettista inglese sarebbe costretto a lasciare l'Inghilterra imponendo la scelta anche a tutta la famiglia, mentre in Aston Martin si troverebbe solo a poche miglia da casa.

Tutti elementi che alla fine peseranno sulla scelta del progettista, che potrebbe anche sorprendere tutti con una una decisione differente da queste (America's Cup?). Insomma, se è lecito sognare, è meglio non illudersi troppo con il rischio di restare delusi.

Marco Romandini - Caporedattore Diretta News
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