Parigi 2024, le Olimpiadi nella Ville Lumière: dal tiro ai piccioni alla rinascita del 1924
Molti anni dopo, Pierre de Coubertin era ancora inorridito: "È un miracolo che il movimento olimpico sia sopravvissuto a questo spettacolo", ricordava il padre dei Giochi Olimpici moderni, deluso dall'edizione del 1900 nella sua città natale, Parigi.
Quella festa sportiva estiva, che iniziava in primavera e terminava in autunno, degenerò fino a diventare un vero e proprio festival grottesco. Quando i Giochi Olimpici inizieranno per la terza volta sulla Senna il prossimo 26 luglio, i francesi preferiranno ricordare la favolosa seconda edizione del 1924 piuttosto che il ridicolo esordio.
"I Giochi ebbero un'organizzazione e un marketing pessimi, duravano cinque mesi e mezzo e spesso si svolgevano in sedi del tutto inadeguate", si legge sull'Enciclopedia Britannica a proposito dei Giochi del 1900.
"Nell'atletica, i martelli cadevano sugli alberi e i pali del telefono rotti venivano usati come ostacoli", si legge.
Confusione selvaggia
A differenza di Atene nel 1896, i secondi Giochi moderni furono concepiti come un programma successivo all'Esposizione Universale di Parigi. All'"Expo", nei tempi scintillanti di fine secolo, la Francia voleva presentarsi come un Paese modello e moderno.
La Torre Eiffel, inaugurata undici anni prima come gigantesco simbolo della rinascita nazionale, era in sintonia con lo spirito dell'epoca. Lo spirito dei Giochi Olimpici giocò solo un ruolo secondario.
Le "gare internazionali di allenamento fisico e sportivo" si svolsero tra il 14 maggio e il 28 ottobre - senza una cerimonia di apertura o di chiusura - e l'etichetta "olimpica" era spesso assente.
"Per questo motivo, durante la loro vita, molti atleti non sapevano di aver partecipato ai Giochi Olimpici", ha osservato lo storico statunitense David Wallechinsky.
I ricercatori sono ancora oggi alle prese con i numeri di Parigi 1900: "Il numero di atleti partecipanti è compreso tra 1.220 e 13.000", ha scritto Bill Mallon nella sua "Storia delle prime Olimpiadi" . Il CIO riconosce oggi come ufficiali 95 gare dell'epoca.
Cavoli e rape
Da una prospettiva odierna, il programma sportivo di alloro sembra un parco divertimenti: c'erano campioni olimpici nel tiro alla fune, nel cricket e nel croquet e c'erano corse di palloni e di bighe. C'era anche il tiro al piccione dal vivo, cosa difficile da immaginare al giorno d'oggi.
Dove c'erano medaglie (non ovunque), il vincitore riceveva un argento, il secondo classificato un bronzo, il terzo niente. Poiché il programma era quasi tenuto nascosto, giornalisti e spettatori se ne stavano alla larga. In breve: il barone de Coubertin tremava, e a ragione.
L'intervallo tra Parigi I e Parigi II fu di 24 anni cje è ancora oggi il più brevetra due edizioni nella stessa sede. Il desiderio esplicito di de Coubertin era quello di riportare i Giochi Olimpici in tempi brevi, per dimenticare il disastro del 1900 e potersi ritirare in pace dopo quasi tre decenni di presidenza del CIO.
I Giochi del 1924 come "nascita olimpica"
Ed ebbe ragione perché, alla fine, Parigi II fu una svolta: fu la prima Olimpiade veramente moderna: "Molte delle tradizioni che conosciamo oggi sono nate ai Giochi del 1924. È stata una nascita olimpica", afferma la storica dello sport Roxane Coche dell'Università della Florida.
La cerimonia di chiusura con l'innalzamento delle tre bandiere - CIO, ospite e futuro ospite - celebrò il suo debutto nel 1924, nacque il motto olimpico "citius, altius, fortius" (più veloce, più alto, più forte), il canone sportivo era molto simile a quello odierno. E furono i primi Giochi Olimpici con stelle mondiali: Johnny Weissmüller, Paavo Nurmi e l'icona del calcio uruguaiano José Leandro Andrade entusiasmarono le folle.
L'eredità del 1924 è ancora presente 100 anni dopo: l'ex sede principale, lo Stade Olympique de Colombes, ospiterà infatti i tornei di hockey del 2024.
Insomma, il barone de Coubertin si sbagliava preoccupandosi del futuro dei Giochi Olimpici dopo il disastro del 1900.