Argentina, dubbio Di Maria con l'Australia mentre De Paul mette in guardia i compagni
Scampato l'inaspettato pericolo nel girone, l'Argentina si prepara per la sfida con l'Australia. Partita dove non è più concesso sbagliare e che vale l'accesso ai quarti di finale del Mondiale.
E alla vigilia della gara, ad alzare l'allerta è stato Rodrigo De Paul (28) che "avvisa" i compagni dell'albiceleste che nessun match è facile, e non esistono più le cosiddette "squadre cuscinetto": "Di sicuro stiamo assistendo a un Mondiale non facile. Abbiamo visto cos'è successo ieri a Belgio e Germania, e ricordiamocelo", ha detto l'ex giocatore dell'Udinese in conferenza stama.
"Pensiamo anche alla Spagna: ieri ha perso (con il Giappone ndr)". Il trend è stato confermato dalla stessa Argentina, che all'esordio in questo Mondiale ha perso con l'Arabia Saudita. "In fondo è stato un fatto positivo perdere quella partita - dice De Paul - perché ci siamo ritrovati in una situazione a cui non eravamo abituati (l'Argentina era imbattuta da 36 partite ndr). Abbiamo dovuto rialzarci e darci da fare". Poi sono arrivate due vittorie, ma per De Paul "rimane su di noi tanta responsabilità, quella di portarci dietro il sogno nostro e di milioni di argentini. Per questo non possiamo vivere questi momenti (quelli liberi, come ieri ndr) come vorremmo".
Assieme a De Paul in conferenza stampa anche il ct Lionel Scaloni (44): "Bisognerà vedere se davvero la nostra rivale di domani è inferiore. Io non sono d'accordo, l'Australia è una buona squadra e i suoi risultati qui non mi sorprendono. Quindi lasciamo da parte la teoria che dice che siamo favoriti e dimostriamolo sul campo, giocando al calcio, possibilmente come nelle ultime partite", ha aggiunto Scaloni.
Intanto il ct argentino deve risolvere alcuni dubbi sulla formazione. "Non so se all'inizio sarà la stessa dell'ultima partita - dice il tecnico dell'Albiceleste -. Devo verificare le condizioni di qualcuno, come Di Maria. Ora non so se potrà giocare, deciderò solo dopo l'allenamento di rifinitura. L'importante è che ognuno sappia ciò che deve fare. Ed è un'ottima coa il fatto che chi entra a gara in corsa possa migliorare la situazione del match: è già successo".