Premier League | Alleati improbabili: quando le squadre chiedono favori ai loro acerrimi rivali

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Alleati improbabili: quando le squadre chiedono favori ai loro acerrimi rivali

La delusione di Thierry Henry nella primavera 2003
La delusione di Thierry Henry nella primavera 2003AFP
Lo scontro di stasera in Premier League tra il Tottenham Hotspur e il Manchester City ha un risvolto unico a nord di Londra: i tifosi dell'Arsenal si trovano nella scomoda posizione di fare il tifo per i rivali storici che potrebbero dare una mano alla squadra di Mikel Arteta, a caccia del primo titolo di Premier League dalla stagione 2003/2004.

In una delle gare più emozionanti degli ultimi anni, le aspirazioni dell'Arsenal sono affidate ai rivali più odiati, con gli uomini di Ange Postecoglou che ospitano i campioni in carica di Pep Guardiola in uno dei terreni di gioco più ostici per lo spagnolo.

Qualsiasi cosa che non sia una vittoria dei Cityzens metterà i Gunners al comando del proprio destino in vista dell'ultima partita della stagione, lasciando i tifosi degli Spurs un po' in difficoltà, visto che anche loro rimangono vagamente in corsa per un posto in Champions League la prossima stagione: battere il City e mantenere la pressione sull'Aston Villa per il quarto posto, ma anche permettere all'Arsenal di mettere un dito sul trofeo o perdere e guardare allegramente il mondo crollare all'ombra dell'Emirates?

Classifica della Premier League
Classifica della Premier LeagueFlashscore

Non è la prima volta che succede che una squadra abbia bisogno di un risultato positivo della sua acerrima rivale. Ecco alcuni casi in cui i club si sono affidati a un favore dei peggior nemici per raggiungere la gloria.

Lo United si affidò al Liverpool

Sotto la guida del leggendario Sir Alex Ferguson, nella stagione 1994/95 il Manchester United era sul punto di realizzare una storica tripletta in Premier League. Tuttavia, il loro destino non era solo nelle loro mani.

Nell'ultima giornata di campionato affrontarono un ostinato West Ham e avevano bisogno di una vittoria per assicurarsi il titolo.

Alex Ferguson osserva dagli spalti nel 1995
Alex Ferguson osserva dagli spalti nel 1995Profimedia

Nel frattempo, il Liverpool ospitava il Blackburn Rovers, allenato dalla leggenda di Anfield Kenny Dalglish che aveva due punti di vantaggio sui Red Devils.

Un ritorno sentimentale ad Anfield per Dalglish, unito all'intensa rivalità tra Liverpool e Manchester United, si sarebbe dovuto tradurre in un aiuto scontato per le maglie blu e bianche del Lancashire, giusto? Sbagliato.

Alan Shearer e Chris Sutton del Blackburn Rovers con il trofeo della Premier League nel 1995
Alan Shearer e Chris Sutton del Blackburn Rovers con il trofeo della Premier League nel 1995Profimedia

Dopo che un gol di John Barnes aveva vanificato il gol iniziale di Alan Shearer per il Blackburn, una rete Jamie Redknapp aveva messo il sigillo, all'ultimo respiro, sulla vittoria dei Reds, con i tifosi presenti sicuri di aver appena consegnato il titolo ai loro più antichi rivali.

Tuttavia, il Manchester United fu sorprendentemente fermato dal West Ham. Dopo il fischio finale di Anfield, infatti, il sogno del Manchester United di ottenere una tripletta si infranse.

Il Blackburn fu incoronato campione per un solo punto, un colpo di scena drammatico che lasciò l'amaro in bocca ai tifosi dello United.

La doppia delusione della Scozia

La campagna scozzese in vista di Euro 96 fu una storia di sventura, costellata di frustrazioni.

L'incontro nella fase a gironi con gli acerrimi rivali dell'Inghilterra si concluse con una demoralizzante sconfitta per 2-0, una partita rimasta impressa nella memoria soprattutto grazie al meraviglioso gol di Paul Gascoigne.

Tuttavia, le speranze di qualificazione non si sono spente del tutto dopo una vittoria contro la Svizzera e un discreto pareggio contro l'Olanda di Guus Hiddink, anche se la Scozia avrebbe avuto bisogno di un grande favore da parte dei suoi vecchi "amici" inglesi: una vittoria di quattro gol contro gli olandesi, per essere precisi.

Teddy Sheringham (a sinistra) lotta per il pallone con Aron Winter a Euro 96
Teddy Sheringham (a sinistra) lotta per il pallone con Aron Winter a Euro 96AFP

L'Inghilterra padrona di casa - alimentata da un folto pubblico di casa dell'era Britpop che ha cantato i Three Lions di Baddiel e Skinner - si era portata avanti un convincente 4-0, alimentando le speranze dei tifosi scozzesi che osservavano nervosamente oltre confine.

Ma a pochi minuti dalla fine, gli olandesi strapparono l'improbabile gol qualificazione grazie al giovane Patrick Kluivert, infrangendo i sogni della Scozia.

Gli scozzesi furono, così, eliminati per differenza reti, un crudele scherzo del destino per gentile concessione dei loro vicini del sud, che sono passati alle eliminatorie con un sorriso ironico.

Il Leeds spedì il titolo a Manchester

Quando la stagione 2002/03 della Premier League si avvicinò alla propria fase decisiva, il Manchester United ebbe un calendario fortunato.

Il suo principale sfidante nella corsa al titolo era l'Arsenal che, ancora una volta, era alle calcagna della squadra di Sir Alex.

Il Leeds United, club che non è particolarmente sinonimo di sentimenti amichevoli nei confronti della squadra rossa di Manchester, si presentò ad Highbury con una partita tutta da giocare per evitare la retrocessione.

A sole tre partite dalla fine, una sconfitta degli Invincibili (della stagione precedente) contro il Leeds avrebbe consegnato il titolo ai Red Devils.

Kanu dell'Arsenal rientra in campo dopo il gol vincente di Mark Viduka del Leeds United a Highbury
Kanu dell'Arsenal rientra in campo dopo il gol vincente di Mark Viduka del Leeds United a HighburyAFP

La squadra dello Yorkshire si portò due volte in vantaggio prima di essere raggiunta dal caparbio mix di giocatori di talento e fisico di Arsene Wenger. Poi, però, l'australiano Mark Viduka mise a segno un colpo di tacco all'88' minuto per sigillare un'improbabile vittoria per 3-2 per gli ospiti e l'ottava vittoria in Premier League per lo United.

Considerando che l'Arsenal aveva otto punti di vantaggio all'inizio di marzo, la sconfitta è stata ancora più dolorosa per i tifosi dei Gunners che hanno visto la loro squadra cadere a pezzi durante la fine della campagna.

Il Pompey si rifiutò di salvare i Saints

Il finale della stagione 2004/05 vide una memorabile lotta a quattro per la retrocessione tra West Brom, Crystal Palace, Norwich e Southampton.

Le speranze di sopravvivenza dei Saints si basavano su una vittoria dei rivali della costa meridionale, il Portsmouth, nell'ultima partita contro i Baggies.

Il problema è che il Portsmouth era già salvo e, peggio ancora, mostrò poca voglia di aiutare i vicini, perdendo la partita per 2-0 e condannando il Southampton alla Championship.

I tifosi del West Bromwich Albion festeggiano in campo dopo aver battuto il Portsmouth per 2-0
I tifosi del West Bromwich Albion festeggiano in campo dopo aver battuto il Portsmouth per 2-0AFP

Le scene all'Hawthorns al fischio finale furono incredibili, con un'invasione di campo esultante da parte dei tifosi del West Brom che festeggiavano la loro salvezza e con i tifosi dei Pompey che si unirono alla festa dopo aver assestato il colpo di grazia ai loro più grandi rivali.

L'Arsenal sperò che gli Spurs impedissero il treble di Fergie

La stagione 1998/99 della Premier League du durissima, con Arsenal e Manchester United impegnati in un'altra feroce corsa al titolo.

All'ultima giornata, lo United aveva un sottile vantaggio di un punto. E mentre l'Arsenal si assicurava comodamente la vittoria contro il Leeds, il destino di entrambe le squadre dipendeva dalla partita dello United contro i rivali più accaniti dei Gunners, il Tottenham Hotspur, all'Old Trafford.

Gli Spurs, noti per la loro natura imprevedibile, si portarono in vantaggio nel primo tempo grazie a Les Ferdinand, facendo salire un'ondata di speranza nella metà rossa del nord di Londra e di terrore in quella bianca.

John Scales affronta Dwight Yorke durante Man Utd-Tottenham nel 1999
John Scales affronta Dwight Yorke durante Man Utd-Tottenham nel 1999Profimedia

Tuttavia, durò poco.

Il Manchester United si rifece sotto con i gol di David Beckham e Andy Cole a cavallo dell'intervallo, assicurandosi il titolo della Premier League e conquistando uno storico treble, un'impresa mai riuscita prima a un club inglese.

La partita fu caratterizzata da scene bizzarre tra gli spettatori del campo, con gran parte del settore ospiti - su cui campeggiava uno striscione con la scritta "Let Them Win" - che fischiò al momento del gol di Les Ferdinand, mentre quasi tutto lo stadio esultò per il risultato al fischio finale. Alcuni tifosi degli Spurs rimasero pure a guardare lo United sollevare il trofeo.